domenica 10 febbraio 2013

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Negli ultimi decenni del 1200, a Firenze, una delle città più all’avanguardia e che sta diventando il centro della cultura italiana, si forma il nucleo più importante di una nuova tendenza poetica, cioè il “dolce stil novo”, con cui la lirica amorosa di stampo provenzale e di ispirazione cortese, tocca la sua fase culminante. I poeti più rappresentativi sono Guido Cavalcanti, Dante Alighieri, Lapo Gianni e Dino Frescobaldi. Questi poeti si vogliono distaccare dall’impostazione della scuola siciliana e aretina, in particolare polemizzano con Guittone d’Arezzo. Dobbiamo dire anzitutto che si tratta di poeti da una spiccata personalità, tanto che ciascuno ha delle proprie caratteristiche, ma tutti sono accomunati dall’idea di allontanarsi dallo stile guittoniano. Essi vogliono uno stile più limpido e lineare, che viene definito, appunto, dolce. Per continuare ad usare il paragone con la lirica francese, possiamo dire che, mentre Guittone si rifaceva al trobar clus, questi nuovi poeti si rifacevano al trobar leu. Sul piano dei contenuti, al motivo dell’omaggio feudale del cavaliere alla dama, si sostituisce una visione molto più spiritualizzata della donna amata che, appunto, viene proprio gradualmente esaltata non solo per le sue qualità femminili, ma soprattutto come una figura angelica, come .

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